(Regione Salento) – Ma, se aboliscono le province… Il sì alla desiderata regione del presidente dell’A.Na.Fr.I. (Associazione Nazionale Frazioni Italia) di Acaya. Chi dice no è “autolesionista”.

L’ indipendenza, l’ autonomia non hanno prezzo.

La Puglia è una regione troppo estesa e soprattutto enorme in lunghezza per essere ben governata.

La Penisola Salentina è già, dal punto di vista geografico, una regione che culturalmente mostra una discreta omogeneità. La presentazione delle richieste per la costituzione della regione Salento e della regione Romagna costituisce una situazione eccezionalmente favorevole.

Il Parlamento sarà moralmente costretto a prendere una decisione identica per entrambe. Qualora nel futuro si dovesse giungere all’ abolizione delle province i salentini rimarranno con un pugno di mosche nelle loro mani. Niente province, niente regione.

Non si riesce a capire le ragioni suicida dei contrari.

Bari prende tutto: regione, area metropolitana, provincia.

La Costituzione afferma nell’ art. 5 “La Repubblica riconosce e promuove le autonomie locali …, attua il più ampio decentramento amministrativo”, ragion per cui non si riesce a comprendere la posizione autolesionista di chi è contrario alla nascita della regione Salento. I salentini sono costretti a contribuire col pagamento dei tributi per la copertura dei costi per l’ istituzione di nuove province (B.A.T. – Prato – Monza ecc. ecc. …) ma stranamente alcuni di loro non sono disposti a dare il proprio sostegno, anche economico se necessario, per ottenere una propria autonomia amministrativa, una più ampia libertà decisionale.

Il recupero delle risorse di finanziamenti sottratte alle tre province da una politica baricentrica sarà più che sufficiente a far fronte agli eventuali maggiori costi che la nuova regione potrebbe comportare, prescindendo dai vantaggi individuali e collettivi sul territorio derivanti dalla nascita del nuovo ente territoriale.

A causa delle pressioni che i Baresi sono riusciti ad esercitare sulle varie Giunte dal 1970 dalle decisioni prese si ha la chiara percezione che la Puglia finisca per la politica a Bari (alta velocità, stazione ferroviaria di testa, aeroporti, porti) geograficamente a Leuca (LE).

La mancata istituzione di alcune facoltà presso l’ Università del Salento, tra queste medicina, si deve agli ostacoli frapposti a livello regionale Bari. Siamo costretti a subire i costi per il funzionamento della regione Puglia, perché non farsi carico di quelli minori (venuti meno quelli per la vecchia regione di cui non si farebbe più parte) per la nuova regione del Salento?

La nuova regione Salento deve rinunciare alle tare ereditarie della Puglia, per cui la sua politica dovrà basarsi su una programmazione di sviluppo organico ed armonico del territorio delle tre province Brindisi – Lecce – Taranto.

Al bando qualsiasi politica accentratrice, largo ai principi della specializzazione e della proporzionalità e del decentramento amministrativa.

“La peggiore camera è da preferire alla migliore anticamera” .

il paese nuovo 19/09/2010
di Antonio Fasiello

 

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