“Renzi pensa al taglio delle Prefetture prevedendone massimo 40 nel Paese. Sembra un lapsus froidiano che lo riporta dritto al nostro progetto di riordino istituzionale e territoriale del Paese”. Cosi’ il presidente del Movimento Regione Salento, Paolo Pagliaro. “Proporre massimo 40 Prefetture -prosegue- equivale a individuarne 36, come nel disegno di legge da noi sostenuto del neo regionalismo. La nostra e’ l’unica riforma tesa ad una seria spending review e l’unica a riorganizzare in modo organico i confini e le istituzioni su tutto il territorio nazionale, riconciliandosi con la storia. Non possiamo far finta che questo governo, pero’, abbia lo sguardo proteso verso il futuro: prima le Camere di Commercio, poi un’ipotesi di accorpamento dei Comuni, poi la riforma delle Province, e ancora oggi il taglio dei Prefetti. Manca una visione d’insieme e se mai queste riforme fossero portate a termine -cosa difficile, per la verita’, viste le promesse gia’ tradite da Renzi- si verificherebbe il nostro noto dramma italiano. Un’incapacita’ progettuale che paghiamo da decenni per colpa di una politica a cui manca, da un lato, il coraggio di riforme veramente utili e rivoluzionarie; dall’altro, il vizio di fare le cose male, pasticciate  e a meta’. Non si comprende come si continui ad estrapolare punti importanti dalla nostra proposta di riordino territoriale senza considerarla nella sua interezza. 36 Regioni a statuto speciale, 36 Prefetture, e a cascata tutti gli organismi territoriali dello stato e della pubblica amministrazione che ora sono 110. 36 ragionerie dello Stato, camere di commercio , forze dell’ordine, associazioni di categoria, sindacati etc etc., abolizione di tutti gli enti inutili, tutti con nuovi confini territoriali aderenti alla storia, abolizione vera delle Province, accorpamento dei Comuni… Insomma, quello che serve all’Italia c’e’ gia’: un disegno di legge che ripensa globalmente al sistema senza tralasciare nulla. A Renzi, pero’, deve piacere l’idea di riforme piccine che nulla offrono ai cittadini in termini economici e di migliori servizi. Per questo si continua a puntare su proposte monche e zoppe, anziche’ dare agli italiani un Paese con un sistema burocratico ed amministrativo finalmente efficiente, moderno e snello. Oggi, poi, sembra che qualcuno si diverta a creare divisioni che non esistono nel nostro Salento partendo dalla questione delle Prefetture. Ci sono ragioni storiche che escludono qualsiasi conflitto tra Brindisi, Lecce e Taranto a riguardo. Basterebbe andare nella sede del prefetto a Lecce per trovare affreschi, cartine, segni della sede unica della prefettura di terra D’otranto. Nella stanza del prefetto campeggiano sulle volte gli affreschi con gli stemmi dei 4 Comuni: Lecce, Brindisi, Taranto e Gallipoli. Tanto credo sia sufficiente -conclude Pagliaro- per evitare dubbi e convincere chiunque della bonta’ del nostro progetto del neo regionalismo, contro gli sprechi e rispettoso delle identita’: un diritto dei popoli, un dovere dello Stato verso i cittadini”.

05/05/2014
Ufficio Stampa
Movimento Regione Salento

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