Nota del consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani e Presidente MRS:

 

“Il 19 aprile scorso avevamo lanciato l’allarme, presentando un’interrogazione urgente all’assessore alla sanità Lopalco, sulla minaccia di sospensione del trasporto assistito delle persone con disabilità nei centri diurni e nelle strutture di riabilitazione della provincia di Lecce.
Quella minaccia si è materializzata venerdì scorso con una nota dell’Asl, che non lascia margine di appello: da oggi il servizio di trasporto è sospeso per una quarantina di centri (27 in provincia di Lecce e 15 in quella di Brindisi) che ospitano circa 1.200 utenti disabili e danno lavoro a quasi 500 addetti.
Raccogliamo ancora una volta il grido di disperazione e di rabbia delle famiglie di questi soggetti fragili, lasciate in un abbandono sempre più profondo, in una solitudine sempre più buia.
Non si può cancellare un servizio essenziale come questo, che rientra tra i livelli essenziali di assistenza, scaricando sulle famiglie l’onere di dover accompagnare e poi prelevare – ogni giorno, a proprie spese e spesso a molti chilometri di distanza – i propri cari.
Questo è il frutto di politiche scriteriate, che hanno mutato l’inquadramento normativo dei centri diurni, da strutture socioassistenziali a strutture sanitarie. Nel regime transitorio che si è creato, i centri delle province salentine, pur rientrando nella ricognizione del fabbisogno che la Regione ha effettuato, non sono stati convocati per siglare le necessarie intese preliminari, precipitando in un limbo che li ha lasciati senza contratti e senza risorse. Una situazione paradossale che abbiamo già denunciato. Il mancato riconoscimento, per centri diurni e strutture riabilitative salentine, del costo inerente il servizio di trasporto, è precipitato come un macigno su una situazione già fortemente precaria. È necessario – lo ribadiamo – che la Regione sciolga definitivamente questo nodo, per stabilire quali siano i soggetti legittimati ed effettuare il servizio di trasporto disabili assicurando una remunerazione uniforme per non rischiare interruzioni come quella che parte oggi.
Questa è una battaglia di civiltà che ci vede in prima linea, e sulla quale pretendiamo che il Governo regionale dia risposte immediate”

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