Ancora una volta tagliati fuori: l’Italia per l’Europa si ferma a Bari. Nell’adeguamento dei collegamenti ferroviari europei, che determinerà il flusso dei treni moderni lungo i principali corridoi comunitari, il Salento non esiste nella cartina dell’Unione Europea. Tutto questo passa nell’imbuto del silenzio come fosse normale agli occhi dei nostri parlamentari europei, italiani, consiglieri regionali e “poltronisti” vari. È normale per una politica che ci vede come un luogo da cartolina dove trascorrere solo qualche giorno di vacanza al mare. Quello che più fa ribrezzo è il perdurare di questo atteggiamento, è il menefreghismo col quale si affrontano questioni che ci penalizzeranno per i prossimi trent’anni. Bari padrona e matrona -altro che città metropolitana!- assorbe tutti i finanziamenti che porterebbero sviluppo anche nelle nostre zone dove tutto, per colpa di questi signori, è di serie B. Un film già visto che potrebbe diventare ancora più brutto se dovesse passare la Riforma Costituzionale. Noi non ci arrendiamo e continueremo le nostre lotte per il bene del Salento, della nostra terra e per il futuro dei nostri figli.
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Lecce, 7 novembre 2016
di Paolo Pagliaro
Presidente Movimento Salento