A proposito della riqualificazione dell’Anfiteatro Romano di Lecce
Interviene Savino Vantaggiato componente del Direttivo MRS di Lecce

Gli organi di informazione danno notizia in data odierna del finanziamento di un milione e mezzo di euro finalizzato alla riapertura dell’Anfiteatro di Lecce, che, assicura il Sindaco di Lecce Carlo Salvemini, sarà così fruibile nel 2023, con biglietto di cinque euro, riducibile a due euro. Un particolare strettamente pertinente ai lavori imminenti potrebbe sfuggire ai cittadini, distratti da altre notizie: i giornali quotidiani informano che la gara, il cui termine di presentazione offerte scadrà il 22 giugno, sarà affidato entro ottobre 2022. Si apprende che i lavori dipendono dalla Direzione Regionale Musei Puglia e dall’Istituto del Ministero della Cultura diretto da Luca Mercuri Ente che gestisce 15 siti tra musei, castelli, aree e parchi archeologici statali in Puglia. Le riforme degli ultimi anni, passate quasi inosservate, persino a chi svolge attività politica in Puglia, hanno tra l’altro, istituito un centralismo, su tutto il territorio nazionale, e in conseguenza di ciò, l’Anfiteatro di Lecce, non dipende, come era in passato, dagli Uffici della Soprintendenza di Lecce, ma direttamente da Uffici dello Stato a Bari (appunto la Direzione Regionale Musei Puglia) Ciò premesso, si osserva che una gara di importo rilevante ( un milione e mezzo di euro, da spendere in un anno) viene annunciato dalla stampa a meno di 10 giorni dalla scadenza del prossimo 22 Giugno. Si auspica pertanto una riflessione su quanto esposto riaprendo i termini e prorogando la scadenza, per rendere possibile un’ampia partecipazione alla gara, pubblicizzata solo pochi giorni prima della scadenza.

Avv. Savino Vantaggiato
Componente Direttivo MRS di Lecce

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