Intervista rilasciata su Agenparl.com il 19 maggio 2017
E’ una idea che in questo angolo meraviglioso di Puglia circola da tempo: quella, cioè, di creare una “Regione Salento” che comprenda i territori di Lecce, Brindisi e Taranto. Una regione che sia utile per rilanciare le infrastrutture e l’economia, che valorizzi il territorio, che superi realmente le province e che sia da argine a quello che viene definito “baricentrismo”. Un’idea che oggi più che mai Paolo Pagliaro, presidente del Movimento Regione Salento e componente dell’Ufficio di Presidenza Nazionale di Forza Italia, con la responsabilità del Dipartimento cultura, turismo e comunicazione in Puglia, rilancia con forza: “E’ un concetto che gridiamo ai quattro venti da vent’anni – dice Pagliaro – perché il nostro territorio ha bisogno soprattutto di nuove infrastrutture e nuovi collegamenti: porti, porticcioli, l’autostrada fino a Lecce, la 275, l’ammodernamento della Fse, l’alta velocità, il frecciarossa e un aeroporto, quello del Salento, che divenga internazionale con nuove tratte capace di aprire nuovi collegamenti turistici e commerciali”. Ma non solo. “Regione Salento – prosegue Pagliaro – vuol dire anche poterci difendere con i giusti poteri dalle tante aggressioni ambientali e non che abbiamo subito e continuiamo a subire. Per far ciò l’unica via percorribile si chiama riordino territoriale che permetta la cancellazione di tutte le province e gli enti inutili. Mi fa piacere che se ne parli, ma non basta. Bisogna agire. Il Salento ha bisogno di avere una cabina di regia che abbia il potere, le risorse, l’autorità e le competenze per rimettere in piedi il nostro territorio e per proiettarsi nel futuro uscendo fuori dalla morsa del ‘baricentrismo’ e di una politica lontana dalle nostre vere esigenze”.
Sulle stesse posizioni anche una nota scrittrice e giornalista salentina, Antonella Marchisella: “La Regione Salento – afferma – non è di destra né di sinistra, è una possibilità. Per decenni il Salento è stato declassato soprattutto nella questione dei trasporti. Ad aree di pregio paesaggistico e culturale inestimabile corrisponde una carenza di una rete adeguata di trasporti. I turisti sono serviti in estate da servizi come Salento in bus, ma si dimentica che il Salento non può vivere soltanto di turismo. Ha una popolazione autoctona che ci abita tutto l’anno e che deve necessariamente dotarsi di un mezzo proprio per sperare di avere autonomia di spostamento sul territorio”. “Abbiamo grandi pullman utilizzati per il servizio scolastico – asserisce ancora Marchisella -, ma non esiste la mentalità di spostamento tramite autobus urbani perché ne si è fortemente carenti in particolare nei paesi del basso Salento. Una riflessione ancor più oculata merita la situazione del trasporto ferroviario che va da Lecce al territorio del capo di Leuca che per decenni è stato servito dalle Ferrovie sud-est. Una situazione insostenibile fatta di vecchissimi convogli, di ritardi spesso anche di grossa portata, di mancanza di un sistema più adeguato di informazione, di stress non indifferente per i viaggiatori che per fare pochi chilometri si vedevano costretti a cambi di treno, a sali-scendi insostenibili con le valige per una tratta di circa 50 km, e non sono state rare le situazioni in cui alcuni viaggiatori si ritrovassero a perdere il treno di lunga percorrenza prenotato alla stazione del capoluogo. Un’odissea nell’odissea, partire da Gagliano del Capo e giungere a Lecce e viceversa, era già una traversata di per sé. Parlo al passato – conclude la scrittrice – perché forse si prospettano dei cambiamenti. Staremo a vedere. Resta il fatto che migliorare questo sistema di trasporto ferroviario, indispensabile per questo territorio, significa dare una grossa opportunità a questa terra e soprattutto ai giovani che seppur con migliaia di sacrifici provano a restare in Salento. La Regione Salento rappresenta anche questa opportunità”.