Il pronunciamento della Corte Costituzionale, che nemmeno conosce il Salento, non sposta di nulla l’ impegno e il progetto del nostro e di migliaia di cittadini liberi; ma offre solo il pretesto a chi, non avendo evidentemente nulla di meglio da dire, preferisce fare solo polemica inutile.
Ma andiamo con ordine: chi segue il dibattito odierno, esteso ormai in ambito nazionale, sa che l’impostazione è un’altra. Fatto salvo il principio di autodeterminazione democratica per tutti i cittadini, il livello si è spostato sulla necessità di una riforma costituzionale del regionalismo.
Il Movimento Regione Salento, secondo una moderna visione riformista, sta lavorando, ormai da molto tempo, per dare al regionalismo italiano una nuova prospettiva: quella dell’Italia delle 30 regioni con il superamento e l’abolizione delle Province, così come auspicato anche da questo Governo fino a tempi recenti.

E’ un argomento che ha trovato consensi diffusi in altre parti d’Italia e nell’intera penisola, finalizzato ad un federalismo che funzioni per davvero e che sia strumento di sviluppo per tutti i territori. Una “questione italiana” reale, apprezzata da forze politiche di stampo nazionale come Italia futura, UDC e Italia dei Valori. L’obiettivo non è a un metro dai nostri occhi, ma all’orizzonte dell’Italia intera.
Mi sia permesso poi di ricordare a chi come Lorenzo Ria, che un tempo portava avanti la battaglia per il Salento Regione, quando forse tale progetto sembrava funzionale alle sorti politiche del suo governo provinciale, che la pervicacia con cui persegue la lotta al nostro progetto riformista non è un bell’esempio di sportività territoriale. Proprio per un territorio che non lo vede mai protagonista quando c’è da denunciare l’aggressione alle nostre campagne soffocate dal fotovoltaico selvaggio, o quando c’è da dire una parola contro l’inquinamento che avvelena le popolazioni salentine. Dov’è l’impegno dell’on. Ria nelle vertenze lavorative del Salento e quali sono le sue proposte per contenere l’erosione costiera che stravolge il nostro litorale e pregiudica le potenzialità del nostro settore turistico?

Sembra che da parlamentare non sappia occuparsi se non di fare il controcanto funebre al desiderio di autonomia politica del popolo salentino, immemore di ciò che predicava dieci anni fa. Forse lo spazio che non riesce a trovare in alcuna forza politica lo costringe a guadagnarsi un posto al sole, reclamando il ruolo di avversario del Movimento Regione Salento. Un movimento che non potrà fermare nessuna casta politica o burocratica, perché gode dell’unica sovranità riconosciuta dalla Costituzione, quella popolare.

27/10/2011
di Franco Ruggiero
Segretario Politico
Movimento Regione Salento

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