Già dal 2004-2006 gli agricoltori del basso Salento avevano avuto a che fare con degli strani disseccamenti sugli alberi di olivo che si diffondevano a macchia di leopardo e che nel giro di qualche anno interessarono interi comuni intorno all’areale gallipolino. In contemporanea alla caratterizzazione del batterio riscontrato negli ulivi del Salento, identificato come la sottospecie pauca, ceppo ST53, in Costa Rica ne fu identificato uno gemello, identico, rinvenuto però sugli oleandri, un’altra specie colpita da Xylella.
Ma che cos’è la Xylella?
La Xylella fastidiosa è un batterio gram negativo che vive e si riproduce a carico dell’olivo, ma anche di altre specie; esso vive all’interno dei vasi xilematici responsabili del trasporto della cosiddetta linfa grezza. In seguito all’infezione, possibile grazie all’insetto alleato Philaenus spumarius, da sempre presente in Puglia e identificato come la causa della diffusione della malattia, la proliferazione del patogeno porta alla formazione di una sorta di gel che ostruisce il regolare flusso della linfa, bloccando la nutrizione vegetale.
La problematica maggiore riguarda l’abbandono dei campi da parte degli agricoltori e la perdita dell’entusiasmo contadino che per secoli aveva sostentato il settore agricolo.
I giovani che invece avevano intrapreso il cammino nel settore agricolo o che aspiravano in esso si sono trovati presto abbandonati e senza una linea guida per via di una cattiva gestione politica regionale.
I finanziamenti che nel tempo l’unione europea aveva destinato alla risoluzione della vicenda non sono stati mai resi realmente fruibili agli agricoltori ed imprenditori , nonostante i continui monitoraggi che attestavano l’avanzamento della malattia e ne attivando lo stato di calamita per evitare pagamenti di contributi e tasse del mondo agricolo.
Questi finanziamenti non hanno nemmeno trovato riscontro nell’ambito della ricerca scientifica rendendo ancora più confusi noi contadini dove invece si doveva investire per poter avere una risposta all’anomalo disseccamento in tempi che sicuramente sarebbero stati minori.
Tutto questo porta alla perdita dell’entusiasmo nell’investire nel comparto agricolo e all’allontanamento dei giovani da questo settore, costringendoli ad emigrare.
Attualmente non sussiste ancora una salda presa di posizione degli agricoltori, a causa di questo governo regionale, che possa riportare in alto il settore e uscire da questa crisi che sta cancellando anni e anni di sacrifici, cultura popolare e storia contadina. Si spera in un futuro cooperativo tra noi.
Lecce, 11 settembre 2019
Giuseppe Papaleo
Coordinatore cittadino di Bagnolo Salentino e componente dipartimento agricoltura Movimento Regione Salento