“Solo ieri, a Taurisano, si è consumato l’ennesimo gesto di violenza contro una donna e ci chiediamo che fine abbia fatto quella tanto chiacchierata legge regionale contro il femminicidio che il governo Vendola promise alcuni mesi fa”. Così il coordinatore regionale di Mir, Paolo Pagliaro. “Non si può andare avanti a colpi di annunci sui giornali”, prosegue. “Il tema della violenza sulle donne riveste un’importanza prioritaria in una società che ama definirsi civile. E’ una questione di giustizia sociale che la Regione non ha alcun diritto di usare per fini propagandistici. Allora, a fine maggio, si sollevarono perplessità circa l’efficacia del testo così come proposto. Ma il disegno di legge si è arenato al principio, senza essere ancora al vaglio delle commissioni regionali competenti. In quella sede infatti, il testo potrebbe essere modificato e migliorato. Ma ad oggi, abbiamo solo il ricordo dei soliti ritornelli demagogici.
La Puglia non ha bisogno di questo pessimo modo di far politica, senza rispetto neppure della dignità della vita umana. La nostra Regione, a due mesi dai proclami, non ha ancora detto da che parte sta. Non ci si può più limitare ad enunciazioni di principio, quando il fenomeno sta raggiungendo dimensioni preoccupanti. Le istituzioni non possono stare a guardare: hanno l’obbligo di agire e comunicare a queste donne che la solitudine del dramma si può spezzare e bisogna indicar loro un percorso.
Il Consiglio Regionale deve dare testimonianza concreta di questa sensibilità ed il governo regionale tener fede agli impegni presi. Questo e’ il tipico modus operandi del governo Vendola, “annunciare e cestinare”. Tuttavia -conclude Pagliaro- si può strumentalizzare tutto ma non la vita delle donne che, oltre a subire violenze, vengono colpite dall’assordante silenzio di chi, pur dovendo intervenire, sta decidendo di lasciarle sole”.
30/07/2013
di Ufficio Stampa
MIR Puglia