“Lo stiamo dicendo da tanto tempo e lo ripetiamo, questa non è una riforma ma è una deforma che limita la democrazia e mette all’angolo i più “deboli”.Lo chiamano Senato delle Autonomie, ma diventerebbe soltanto il Senato dei non eletti dal popolo e metterebbe nelle condizioni determinate Regioni di avere più peso politico rispetto ad altre”.Così Paolo Pagliaro Presidente Movimento Salento.
“Se anche dovessimo considerare il Senato -continua- come espressione di voto dei cittadini, bisognerebbe tenere conto che il voto di ognuno dovrebbe essere uguale a quello di ogni altro e pesare nella vita politica del paese allo stesso modo, con questa “deforma” non accade nemmeno questo, e quindi la tanto decantata autonomia crolla insieme alla democrazia. Per capire tutto questo in maniera semplice c’è un sito “nuovosenato.it” col quale è possibile calcolare l’importanza politica del voto di ogni cittadino per regione, è un giochino simpatico creato ad arte come fosse un “cambiavalute”. E nel cambio in questo caso a guadagnarci sono sempre i poteri forti.

Riassumo in breve per regioni il numero dei Senatori che produrrebbe la riforma; la nuova camera sarebbe quindi composta da 74 Consiglieri regionali, 21 Sindaci (1 per Regione, con quale criterio? ) e 5 senatori indicati dal Capo dello Stato:LOMBARDIA 14, CAMPANIA 9, LAZIO 8, SICILIA, PIEMONTE, EMILIA ROMAGNA 7, PUGLIA 6, TOSCANA 5, CALABRIA , SARDEGNA 3, VALLE D’AOSTA, PROV. TRENTO, PROV.BOLZANO, FRIULI VENEZIA GIULIA, LIGURIA, MARCHE, ABRUZZO, MOLISE, BASILICATA, UMBRIA 2. Noi e la Società Geografica Italiana -conclude Pagliaro- abbiamo proposto la migliore soluzione che risolve sia il problema delle diseguaglianze , sia quello della rappresentanza. Se vincerà il NO potremmo tornare alla carica per cambiare l’Italia , se vincerà il SI sarà il caos”.

#iovotoNO
Lecce, 30 novembre 2016

Paolo Pagliaro

Presidente Movimento Salento

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