La proposta della Lega di spostare alcuni dicasteri al Nord è di per sé inaccettabile.
Suscita invece in noi interesse, nell’ ottica di un federalismo realmente riformista, l’idea dell’istituzione di alcune sedi distaccate dei ministeri strategici, anche nel Sud dell’Italia.
Su questo tema, come Movimento Regione Salento, abbiamo già le idee chiare e siamo dunque in grado di formulare una proposta concreta.
La città di Taranto e l’intero Salento, subiscono le insopportabili emissioni di Diossine da parte dell’Ilva, l’acciaieria più grande d’Europa.
Né convince l’intesa sulla riduzione di emissioni raggiunta dal signor Riva e la Regione Puglia visto che, i controlli diurni sulla Diossina emessa, esprimono verdetti contrastanti con le immagini notturne ad infrarossi, che dimostrano come nelle ore tarde ed in assenza di controlli, i signori Riva concentrino la maggior parte del loro velenoso business.
Ma Taranto è anche la città degli insopportabili miasmi derivanti dalla raffinazione del petrolio.
Viaggiando qualche kilometro a sud-est, ci si imbatte nel Petrolchimico di Brindisi e nella Centrale Enel Federico II di Cerano.
Sulle emissioni di CO2 da parte di quest’ultima, il Salento è stato vittima di un raggiro intollerabile.
L’eolico ed il fotovoltaico, che hanno sfregiato per sempre il nostro paesaggio e che hanno inaridito la nostra agricoltura, dovevano rapidamente e progressivamente ridurre in maniera drastica le 17 milioni di tonnellate di CO2 che la Centrale a carbone emette in atmosfera ogni anno.
Ed invece il carbone è ancora tutto lì, nelle stesse quantità, enormi, a bruciare vicino ai polmoni dei nostri bambini.
La tutela dell’ambiente è la nostra più grande risorsa.
Per tutta questa serie di motivi, che chiediamo con forza che si istituisca una sede distaccata del Ministero dell’Ambiente nella città di Taranto, per garantire la giusta tutela ed il giusto monitoraggio delle criticità sopra elencate.
21/06/2011
di Paolo Pagliaro
Presidente
Movimento Regione Salento