“Tutto quello che costa va soppresso e tra poco ci prepareremo a chiudere anche gli uffici della Procura, speriamo che non sia vero e che interventi di questo tipo possano contribuire a mantenere la sezione nel Salento”. Una battuta più che una dichiarazione ufficiale quella del procuratore Cataldo Motta, così come abbiamo appreso ieri a margine della conferenza stampa su un importante operazione della Dia di Lecce a Brindisi. Una battuta che tuttavia ci impensierisce e ci preoccupa perché non vorremmo che in questo clima da basso impero non si comprendesse bene ciò che è inutile realmente, e va perciò tagliato, e ciò che invece è indispensabile e deve restare sul territorio.
La sezione leccese della Direzione Investigativa Antimafia, ha una storia di grande prestigio in questa terra e l’ipotesi, solo l’ipotesi, figuriamoci altro, di vederla accorpata a Bari che diventerebbe unica sede nella regione più lunga d’Europa, la Puglia. Questo sarebbe un torto enorme per il Salento tutto. Il diritto alla sicurezza di ogni cittadino onesto va nella direzione esattamente contraria a quella della centralizzazione, anzi ha bisogno di presenze diffuse.
L’attività investigativa e quella giudiziaria non possono essere pensate in termini di costi da ridurre, così da espiantarle da un territorio per sommarle alle solite sedi regionali baresi, ecco perché combattiamo la battaglia per la Regione Salento, per dare dignità e ruolo al nostro territorio e per evitare di essere privati di tutti quei servizi fondamentali per la nostra gente.
Se il Salento fosse una Regione nessuno avrebbe timore di veder sottratti gli uffici della DIA, uffici che hanno scritto pagine eroiche nella lotta alla quarta mafia. E i magistrati potrebbero amministrare la giustizia con più mezzi e maggiore tranquillità, nell’interesse generale e non solo di un territorio specifico.
22/11/2011
di Ufficio stampa
Movimento Regione Salento