Nota del Movimento Regione Salento:
“La battaglia continua là dove era cominciata più di cinque mesi fa: a Porto Miggiano, uno dei luoghi più suggestivi della nostra splendida costa minacciata dal mega parco eolico offshore progettato nelle acque tra Otranto e Leuca.
Dopo l’affossamento della nostra mozione in Consiglio regionale ne abbiamo subito presentata un’altra, perché vogliamo che la Regione si esprima una volta per tutte, che prenda una posizione chiara: se sta con il territorio, con la Provincia di Lecce, con i 72 Consigli comunali e relativi Sindaci che hanno deliberato il no all’impianto , oppure con le multinazionali. La nuova mozione chiede un impegno della Giunta non solo a difesa di questo tratto di costa in provincia di Lecce, ma anche di tutti i luoghi della Puglia di particolare pregio paesaggistico, perché la nostra non è una battaglia di campanile ma di buon senso. Con un’altra mozione sollecitiamo la Regione ad esercitare il diritto di riserva per stabilire paletti a tutela di queste aree, come prevede il Piano di gestione dello spazio marittimo. Nell’ambito di questo piano regolatore del mare, la Regione tracci le sue linee di delimitazione delle aree marine da interdire agli impianti impattanti.
Domani la nostra voce di protesta tornerà a farsi sentire a Porto Miggiano: al sit-in, in programma alle 10.30, parteciperanno cittadini, attivisti, ambientalisti, associazioni e Pro Loco, rappresentanti della Provincia di Lecce e dei Comuni, consiglieri regionali e parlamentari salentini, sotto la bandiera comune del Salento che si oppone allo sfregio del suo paesaggio, che dice no alla colossale centrale del vento piazzata di fronte alla costa di Otranto, Santa Cesarea Terme, Castro, Tricase e Leuca. La nostra è una difesa della bellezza e del buon senso, contro un’aggressione scellerata che rischia di deturpare per sempre uno dei luoghi più belli al mondo, un autentico paradiso che custodisce una storia millenaria. La storia di Enea e di Atena. E, proprio come la dea delle guerre giuste, siamo pronti a combattere per ribadire che il nostro mare non si tocca.
Non lasceremo campo libero ai giganti delle cosiddette energie pulite e a chi li fiancheggia, fingendo di non capire che i parchi eolici non si possono piazzare ovunque, che le peculiarità dei territori vanno rispettate, che infestare una costa che vive di turismo non è solo un oltraggio e uno sfregio, ma anche una condanna per i tanti imprenditori che, con le loro risorse e il loro impegno, hanno costruito a fatica un’offerta ricettiva che ha contribuito a costruire il brand Salento.
Ecco perché la scelta del primo Maggio non è casuale: vogliamo tutelare il lavoro del comparto turistico, insieme alla bellezza meravigliosa del nostro mare e della nostra costa. Contro le novanta pale da trecento metri in mare, noi schieriamo la nostra gente, fiera della sua terra e determinata a difenderla. Sarà un’onda di orgoglio salentino”.