Non bastassero gli innumerevoli attentati alla salute e all’ambiente finora subiti, non bastasse il dover affrontare le problematiche connesse alle emissioni nocive di Ilva e Cerano, o alla TAP o ai rifiuti tossici interrati: il martirio al nostro territorio prosegue ad oltranza!
Sebbene, al momento, alcuna richiesta formale di attracco al porto di Gallipoli sia pervenuta, risale a circa dieci giorni fa la richiesta giunta alla Capitaneria di porto, inerente la movimentazione nell’area portuale di un carico di amianto – a quanto pare non più le 20mila tonnellate originariamente prospettate, bensì un carico da 5mila tonnellate di terriccio frammisto ad amianto – incapsulato in (bigbags) sacchetti ermetici, pronto per essere destinato al conferimento nella immensa (a seguito di recentissimo ampliamento) discarica, denominata “Ditta Rei”, sita in contrada Vignali-Castellino, in territorio di Galatone ed a pochissimi chilometri dal Comune di Nardò.
Nulla quaestio sulla regolarità normativa che, in tema di rifiuti speciali , quali l’amianto, contempla il principio della libera circolazione, anche oltre i confini regionali e non pone veti o divieti – almeno su carta – al conferimento di siffatte sostanze, sebbene l’orientamento delle fonti normative nazionali ed europee rimandi al rispetto dei principi di prossimità ed autosufficienza, i quali prediligerebbero lo smaltimento dei rifiuti in siti il più possibile vicini alla fonte di produzione, secondo un ordine di preferenza e priorità.
Vani o poco efficienti risulterebbero, inoltre, i tentativi di effettuare accurati controlli e verifiche (come previsti dal D.Lg.vo 152/2006)!
Il nodo cruciale, invece, è un altro: in un territorio come il Salento, vittima di una situazione di assoluta emergenza ambientale e di continui attentati alla salute dei cittadini, un’altra bomba ecologica è pronta ad esplodere ed a produrre effetti nefasti ed insalubri.
Il MRS scende in trincea, ancora una volta, e con sempre maggiore forza, per bloccare in ogni modo possibile lo scarico di amianto, al quale non si può assolutamente consentire di calare gli ormeggi sul nostro splendido habitat, attualmente devastato e martoriato da ogni più perverso male.
Appare oltremodo ovvio che, per coloro che ne trarrebbero benefici economici, la levata di scudi è frutto di un ingiustificato allarmismo ma, il rischio più alto è che si crei un pericolosissimo precedente che funga da capofila e apra un varco a coloro che auspicano l’importazione di rifiuti da ogni dove.
In una terra tartassata e assediata da continue aggressioni e deturpazioni – ambientali e non – si assisterebbe all’ennesimo, e preannunciato, disastro ambientale a cui non si può sottostare inermi, subendone gli effetti devastanti. Chi ama la propria Terra, come i Salentini, non merita tutto questo, non merita di essere il facile bersaglio di torbidi sistemi di smaltimento di rifiuti tossici e
pericolosi: il MRS dice BASTA, i CITTADINI dicono BASTA, la SALUTE e l’AMBIENTE urlano BASTA!

27/01/2014
Avv. Ada Alibrando
Vice Coordinatore Prov.le di Lecce MRS

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