Nota di Giancarlo Capoccia, coordinatore cittadino di Lecce del Movimento Regione Salento

Negli ultimi quattro anni, cioè da quando si è insediata la giunta Salvemini nel 2019, tutte le associazioni che si occupavano di mostre artigianali non hanno avuto più il permesso di esporre all’interno del chiostro dei Teatini. Una mostra che rappresentava una vetrina dell’eccellenza dell’artigianato di qualità del Salento. Dunque sono quattro anni di inattività.

«Tutto questo non è stato possibile grazie al dietro front del Comune di Lecce il quale, per il tramite dell’assessorato alla cultura, aveva incontrato i primi di marzo le associazioni che – dichiara il Presidente dell’Associazione ARTANA Patrizia Durante – si occupano di artigianato alle quali gli fu chiesto di fornire un calendario con le date in cui volevano esporre. L’unico impedimento, peraltro ampiamente superato, era quello dalla soprintendenza la quale non ha posto veti. Pochi giorni fa, sempre l’ufficio cultura, ha richiesto alle associazioni partecipanti di fornire tutti i nominativi degli espositori comprensivo del materiale che dovevano esporre. Ieri, cioè a meno di ventiquattro ore dall’inizio della mostra e dopo aver sopportato spese di pubblicità, di stampe e di pass per accedere al centro storico, giunge la notizia che la giunta non ha deliberato la realizzazione dei mercatini per cui non è possibile procedere all’allestimento».

«Cinque giorni, dal 7 all’11 aprile, che servivano per promuovere e valorizzare le produzioni tradizionali e le culture cui si legano i diversi comparti artigiani. Un’occasione che Lecce non poteva e non doveva perdere, un punto di incontro fra tradizione e turisti nella splendida capitale per antonomasia dell’arte, dell’artigianato e della secolare esperienza del “fatto a mano”. Impensabile – afferma Giancarlo Capoccia Coordinatore cittadino di Lecce del Movimento Regione Salento – che un contenitore culturale come l’ex convento dei Teatini non venga valorizzato come punto attrattivo per i tanti turisti che si accingeranno a visitare la nostra città. Manca una strategia di rilancio, troppo silenzio attorno ad una delle sfere più importanti dell’economia e della società leccese, in un anno ancor più cruciale, dove tutte le attività e tutto l’indotto che lavora grazie al turismo sperava in una ripresa e invece si ritrova deluso da una speranza svanita e dalla fiducia tradita».

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