Ogni giorno arriva una nuova conferma sullo strabismo delle politiche regionali, e ulteriori dimostrazioni che la Puglia non c’è. Ma ci sono due Puglie.

Con grande sorpresa e disappunto, infatti, il territorio di Brindisi, Lecce e Taranto scopre che le politiche di promozione della Puglia alla Borsa internazionale del turismo di Milano riguardano ben altri territori come quelli del nord pugliese, in barba al cartello unico regionale da proporre in fiera.

Foggia, Bat e Bari vanno insieme a Milano, con un’attività di comunicazione forte, di stampo cinematografico, e per giunta nel bel mezzo della città meneghina. Uno spot promozionale, proiettato in Piazza Duomo vale più di mille promozioni nel chiuso di uno stand fieristico.

Così, dopo aver fatto in modo che le tre province salentine non si presentassero con un unico grande stand delle Terre del Salento, ma con uno spazio ben più modesto, al fine di tutelare l’unitarietà a livello regionale, adesso si scoprono le carte e la tanto decantata unità va a farsi “friggere”.

La Puglia prevale se si parla di Salento, ma scompare quando si tratta di Bari, Foggia e Bat che si organizzano in modo autonomo e indipendente.

Chi ancora non se ne accorto, può rendersi conto facilmente a questo punto dell’indifferenza con la quale in Puglia si guarda al Salento.

In verità, parlando di Turismo, solo una regia unica a livello salentino può consentire di qualificare l’offerta e di accrescere le opportunità economiche sul territorio, proprio come suggerito dai tre presidenti delle province salentine, che però non sono stati presi nella giusta considerazione e ai quali è stato impedito di proporsi come avrebbero voluto nell’esclusivo interesse delle popolazioni di riferimento.

C’è chi intende subire questa disparità di trattamenti è vero; ma ci sono anche quelli che non intendono accettare questa china che dura ormai da tempo e lungo la quale si tenta di fare sprofondare il Salento nell’oblio dell’anonimato geografico e della marginalità economico-turistica.

15/02/2011

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