Mentre gli esperti ci fanno sapere proprio in queste ore che è il mese di settembre più caldo della storia d’Italia, ovvero degli ultimi 150 anni, la Regione Puglia comunica che l’estate è finita, che dobbiamo smetterla di fare turismo balneare e che gli stabilimenti devono chiudere ombrelloni e tutto il resto.
Chissà perché pensavamo che il brand Salento potesse attirare turisti e vacanzieri fino a quando c’è sole e fa caldo, ma evidentemente avevamo dimenticato che tale marchio fa riferimento a un territorio che non può scegliere liberamente la sua vocazione ma deve sottostare a decisioni che lo sovrastano.
Comprendiamo gli imprenditori del settore e scendiamo in campo al loro fianco perché siamo convinti che licenze amministrative e sanitarie non possano determinare la durata della stagione turistica se in questo territorio si vuole vivere di turismo finché la natura lo permette.
Evidentemente l’amministrazione regionale ritiene che il sole serva solo alle multinazionali dell’energia, che si arricchiscono con il fotovoltaico e sfruttano le nostre risorse senza lasciare benefici in loco. Ed è altrettanto evidente che ci troviamo di fronte a contraddizioni che ci fanno dubitare della lucidità dei nostri amministratori.
30/09/2011
di Ufficio Stampa
Movimento Regione Salento