Il nuovo decreto ha delineato la tanto attesa fase 2.
Il 4 maggio riprenderà l’attività del settore auto, del tessile, la produzione di mobili, la moda e l’edilizia privata. I tutto con delle predisposizioni necessarie a garantire la salute dei lavoratori.
Cosa fondamentale in questa fase è una nuova articolazione della normativa sulla sicurezza sul lavoro.
Sono state stabilite infatti, regole sul distanziamento, sanificazione, turni e smart workimg.
Naturalmente tutto a carico degli imprenditori e di chi gestisce aziende o servizi, con sanzioni molto severe per chi non si atterrà alle nuove regole.
Le aperture di altre attività ritenute più a rischio slittano al 18 maggio ed al 1 giugno per quanto riguarda parrucchieri ed estetisti, così come per bar e ristoranti.
Nulla è dato sapere per tutto il settore dell’attività sportiva , palestre , scuole di danza, fitness, che da perno centrale della vita di ognuno, bambini compresi, improvvisamente sembrano sparire dal contesto sociale.
Perchè è questo che accadrà tra poco se non ci sarà un cambio di rotta dei provvedimenti.
Le riaperture non possono essere affidate alla prudenza e alla speranza , come è stato comunicato dal Presidente Conte.
Non possiamo quotidianamente vivere in una roulette russa o costringere gli imprenditori a tenere chiuse le attività lavorative , frutto dei sacrifici di una vita.
Lo stato deve farsi carico della sicurezza sul lavoro, garantendo tamponi o test sierologici periodici ai lavoratori che hanno contatto diretto con il pubblico o con la manipolazione /vendita dei cibi.
Soltanto la sicurezza che il gestore di un ristorante, un cameriere, il nostro personal trainer siano monitorati da una normativa preventiva con test ed accertamenti potrà ridare la serenità e la tranquillità per la ripartenza.
Lo stato si deve fare carico della sicurezza dei lavoratori e non addossare tutto sui privati cittadini.

Avv. Laura Indennidate
Coordinatrice cittadino MRS Carmiano

Lecce, 27 aprile 2020

Leave a comment