Porto Cesareo: 4 decenni per approvare un PUG per cui poi ci vorrà il PUE; anni su anni persi senza realizzare una adeguata rete fognante che liberasse il paese da inquinamenti dell’ecosistema. Porto Cesareo è una “Bomba Ecologica” con falde inquinate e scarichi a mare. Ma ecco la brillante idea degli amministratori Cesarini: creare un eco mostro, una mega condotta (Cosa volete che siano 7 o 8 Km di condotte tra mare e costa, a deturpare il tutto, per una modica cifra di 11 milioni di euro) per il trasporto dei reflui da Porto Cesareo fino al raccordo con la rete fognante di Nardò. Il tutto poi con sversamento finale (post depurazione) delle acque reflue direttamente, guarda caso, in una fascia costiera “non protetta”, come invece avviene per altre zone del litorale dell’AMP: Porto Selvaggio. E si badi bene é doveroso estendere l’AMP. Ma non basta, meglio rimettere acqua trattata dai depuratori in mare, invece di utilizzarla per l’agricoltura. Nardó si oppone al progetto con un comitato che si crea subito e si batte per salvaguardare una delle coste più belle d’Italia. Nel frattempo Porto Cesareo d’estate aumenta il flusso di reflui. L’impianto di depurazione di Porto Cesareo è un’opera mai entrata in esercizio, sulla cui “testa” pende un ricorso da parte della Commissione europea contro la Repubblica italiana per violazione degli artt. 3 e 4 della Direttiva 91/271/CE. La regione Puglia ha fretta di chiudere la faccenda, proprio perché incalzata dal ricorso della Commissione europea e per sfuggire alle sanzioni ma anche per evitare di incappare in un caso mediatico che lederebbe l’immagine del Camaleontico Governatore Vendola. A Porto Cesareo la parola d’ordine tra chi difende questo nefasto progetto è che non ci sia altra soluzione, che oltre i depuratori occorrerebbero altre tecnologie (fitodepurazione) che a loro volta richiederebbero aree di ristagno enormi. Tutto assolutamente opinabile e controvertibile, tutto é dovuto invece ad un enorme ritardo programmatico e di interessi/veti incrociati da parte di chi ha governato per decenni Porto Cesareo. A Porto Cesareo serve immediatamente un progetto con sistema fognante e di depurazione per le acque reflue, tale che le acque di risulta possano essere utilizzate per l’agricoltura. Ricordo che lo stesso sito di Porto Selvaggio é stato sempre attenzionato a vario titolo da vari gruppi di potere. Renata Fonte ha perso la vita per salvare quell’ambiente, non si può pensare di essere talmente machiavellici da usare la situazione di Porto Cesareo per giustificare uno stupro ambientale, di Porto Selvaggio e dintorni, come quello che gli ideatori del progetto della mega condotta potrebbero perpetrare.

16/01/2014
di Ing. Francesco Zecca,
Coordinatore cittadino Porto Cesareo
Movimento Regione Salento

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