Dopo l’incontro del 21.05.2014 tra l’amministrazione del Comune di Porto Cesareo, l’AQP e la cittadinanza, in merito allo stato dell’arte per la realizzazione della rete fognate a Porto Cesareo, si può solo trarre una conclusione: Non esiste ancora ad oggi nessuna possibilità di realizzare il sistema fognante in maniera omogenea e soprattutto non esiste nessun recapito finale dove scaricare le acque reflue dopo relativa depurazione. Infatti continua a sussistere una condizione di insanabile divergenza tra il Comune di Porto Cesareo e il Comune di Nardò, che non vuole opere di condotta sottomarina, condotta che secondo i progettistici dell’AQP è vitale per lo scarico in mare delle acque reflue provenienti da Porto Cesareo, ma che andrebbe a invadere zone di enorme valore ambientale e paesaggistico che ricadono nell’area di competenza del comune di Nardò.

Inoltre dall’incontro del 21.05.2014 viene fuori una dichiarazione da parte dell’Assessore ai lavori pubblici del comune di Porto Cesareo, cioè il Signor Luigi Baldi. In sostanza Baldi esprime il convincimento che nella realizzazione della rete fognante dovrà esistere un doppio binario relativamente alle zone che dovranno usufruire per prime della stessa rete fognante (quindi zone in cui si dovrà realizzare in primis la rete fognante): chi abita nel centro di Porto Cesareo avrà la precedenza e invece chi vive fuori, in zone considerate di abusivismo, a questo punto di ex abusivismo, sarà considerato un cittadino di serie C. Il comune infatti non riceve mica il gettito contributivo di chi vive fuori dal centro di Porto Cesareo? E tutti gli oneri pagati nel tempo per ottenere la concessione edilizia in sanatoria? Tutti i contributi pagati a titoli di oneri di urbanizzazione? Senza per altro valutare come delle migliaia di case esistenti sul territorio di Porto Cesareo, la maggior parte sono fuori dal centro del paese. Quindi la maggiore produzione di scarichi fognari, che tra l’altro avviene nel periodo estivo, a fronte di 150.000 presenze extra, non parte dal centro di Porto Cesareo, ma dal perimetro esterno. Quindi si creerebbe il sistema fognate prima nel centro di Porto Cesareo, per l’Assessore Baldi, solo perchè lì vive “la vera gente originaria di Porto Cesareo”, mentre tutto il resto di Porto Cesareo, a detta sempre dell’Assessore Baldi, “è fatto di case abusive, costruite da forestieri”.

Per quanto riguarda invece la fognatura, senza la coerente interlocuzione tra enti vari, che si seggano allo stesso tavolo, non si può sperare che si arrivi ad una conclusione della problematica cogente. Cioè se la Regione Puglia, il Comune di Nardò, il Comune di Porto Cesareo ed altri, non si mettono d’accordo, è inutile dare appalti e buttare soldi dei contribuenti dalla finestra. Perchè a Porto Cesareo si vuole frazionare un progetto organico (che prevede la rete fognante, la realizzazione del depuratore, il collettamento e la mega condotta) in tanti sotto progetti e sotto appalti. E questo perchè, per buona parte del progetto, Porto Cesareo, ad oggi, non ha nessuna autorizzazione a realizzare la mega condotta e usare il recapito finale di Porto Selvaggio. Sono anni che si gettano via milioni di euro per realizzare tratte della rete fognante nel paese di Porto Cesareo, tratte poi abbandonate. Sono decine di anni che Porto Cesareo aspetta la rete fognante. La Comunità Europea ha già sanzionato, dopo aver aperto una procedura di infrazione, la stessa Regione Puglia in merito anche alla situazione di Porto Cesareo.

Inoltre noi del MRS, sempre con riferimento alla problematica della rete fognante di Porto Cesareo, provvederemo a presentare, quanto prima, presso il comune di Porto Cesareo una richiesta di accesso agli atti, secondo la L. n. 241/1990 e s.m.i., al fine di ottenere delucidazioni su indagini che siano state effettuate dal Comune stesso in merito allo stato delle falde acquifere a Porto Cesareo e a possibili infiltrazioni e contaminazione delle acque da parte di scarichi fognari. Ci riferiamo ai controlli a monte e a valle delle acque prelevate direttamente in falda attraverso pozzi presenti nelle migliaia di abitazioni distribuite sul suolo del Comune di Porto Cesareo. Come ci interessa comprendere se è mai stata fatta una valutazione/indagine tra gli scarichi fognari prodotti sul suolo di Porto Cesareo (con immissione in fosse biologiche private) e le quantità di scarichi poi prelevati nell’anno solare da società di autospurgo e sversate regolarmente presso le discariche preposte per il trattamento. Relativamente a questo secondo punto, in realtà si vuole comprendere quanto del prodotto fognario prelevato sia effettivamente sversato in strutture regolari e preposte a norma di legge. Fondamentalmente si conosce sicuramente, seppur in valore calcolato, quanto liquame venga prodotto: d’altro canto i calcoli per dimensionare una condotta (che si vuole realizzare) si devono basare sui valori di reflui da smaltire. Quindi se si verifica che i liquami prelevati da un sistema di servizio di autospurgo e sversati a norma di legge, presso i relativi centri di raccolta e trattamento, non corrispondano ai liquami prodotti: è chiaro che la parte dei liquami mancante altro non può che essere stata sversata abusivamente nei terreni o in zone diverse da quelle deputate per legge. Oppure, come è molto probabile che succeda, le migliaia di case, che dovrebbero avere fosse biologiche per il contenimento dei liquami fognari, di fatto o non hanno proprio la fossa settica oppure hanno fosse che non sono a tenuta stagna.

Questo a significare come in tal ultimo caso avremmo un serio inquinamento del sottosuolo. Ecco dunque la richiesta che a breve rivolgeremo al Comune di Porto Cesareo, ovvero accedere agli atti di eventuali saggi fatti sulle falde acquifere di Porto Cesareo. Si sa che in questi casi, ove manchi una rete fognante sia fondamentale fare queste analisi per garantire la salute dei cittadini, fatto salvo che esiste l’acquedotto solo per alcune zone del paese e non per una vasta parte del restante territorio. Porto Cesareo è potenzialmente una bomba ecologica, soprattutto nel periodo estivo.
Nel caso in cui le acque fossero inquinate sarebbe dovere della massima autorità in termini di salute ambientale e sicurezza della salute dei cittadini nel Comune di Porto Cesareo emettere ordinanza di non utilizzo delle acque prelevate in falda per gli usi più disparati, pure per quello di lavarsi, per esempio. E sarebbe sempre interesse precipuo del Comune combattere la pratica di eventuali sversamenti di liquame in terreni non autorizzati per tale pratica. Pratica tra l’altro esistente e più volte denunciata a voce dai cittadini di Porto Cesareo.

22/05/2014
Ing. Francesco Zecca
Coordinatore Cittadino di Porto Cesareo
Movimento Regione Salento

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