Nota del consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani e Presidente MRS
“Scrivere la parola fine su una vicenda paradossale che tiene in ostaggio la comunità di Porto Cesareo, da 42 anni in attesa della rete fognaria. Era questo che ci aspettavamo oggi, nell’audizione in Commissione Ambiente da me richiesta con il collega Amati, a seguito del sopralluogo di una settimana fa, da cui è emerso che non ci sono ostacoli all’entrata in funzione del nuovo depuratore di Porto Cesareo.
Ma l’esito dell’ennesima puntata di quella che è diventata un’amara telenovela è stato un nuovo rinvio, anche se indorato dall’annuncio del rilascio entro dieci-quindici giorni della tanto sospirata delibera di Giunta regionale che dia il via all’autorizzazione provvisoria per l’attivazione dell’impianto. Impianto completato ma fermo. Un annuncio che è solo l’ultimo di una lunga serie.
Ora spunta una nuova idea progettuale dell’Aqp, una soluzione ponte da approfondire in Regione prima di essere condivisa con le amministrazioni comunali interessate dal recapito del depuratore: Porto Cesareo e Nardò. Ma, in ogni caso, a questa delibera dovrà seguire una nuova procedura autorizzativa, che comporterà tempi lunghi.
E allora, come la tela di Penelope, tutto è da rifare: a cosa sono serviti i due anni di percorso ambientale impiegati dalla Provincia di Lecce per il rilascio della Via, tra il 2011 e il 2012? A cosa è servito il protocollo del 2017?
Tutto è rimasto in sospeso, dopo il diniego della deroga ministeriale. Da luglio 2019 tutto fermo. E se non fosse stato per noi, che con martellanti richieste di audizioni e sopralluoghi e manifestazioni abbiamo affiancato la comunità di Porto Cesareo, il problema sarebbe rimasto nel dimenticatoio, abbandonando una cittadina turistica che in estate accoglie 200mila presenze alla gogna dell’inquinamento ambientale.
E poco consola la garanzia, giunta oggi dai funzionari di Regione e Aqp, che gli allacci del depuratore ad un primo blocco di 600 utenze già censite cominceranno subito dopo il via della Giunta, senza dover attendere la fine dell’iter autorizzativo. In ogni caso, l’impianto di depurazione non potrà essere messo in funzione prima della primavera 2022. L’unico dato certo – e drammatico – al momento, è che Porto Cesareo resterà senza fogna ancora per questa estate.
Un lassismo inaccettabile, dopo tanti milioni spesi e considerate le strutture elefantiache coinvolte: Regione, Acquedotto Pugliese, Provincia di Lecce. Non m’interessa fare polemica né strumentalizzare il dramma di una città fra le più belle del nostro Salento, ma continuerò a sostenere l’amministrazione comunale e dei cittadini di Porto Cesareo in ogni azione di protesta e lotta, se l’autorizzazione provvisoria della Giunta regionale non dovesse arrivare neppure fra due settimane.
Ascoltare garanzie che non si perderà tempo, ancora oggi, dopo che sono passati anni ed anni, è davvero un insulto.
Ecco perché, nella prossima audizione sul tema, da convocare fra due settimane, ho chiesto che ci sia la parte politica: l’assessore Piemontese e il presidente Emiliano. Che vengano a spiegare e a dar conto di questa indifferenza. Che ci mettano la faccia, e non scarichino sugli uffici il peso di ritardi che sono frutto di scelte – o di mancate scelte – ai cui responsabili si devono dare nomi e cognomi”.