Fra le misure che si stanno definendo per la manovra finanziaria finalizzata alla riduzione del debito pubblico è compresa quella riferita alla soppressione delle Province mediante legge costituzionale.
Tale argomento ha generato finora molti interventi sui quotidiani compreso il Quotidiano di Puglia che proprio oggi riporta una serie di dichiarazioni fatte da rappresentanti politici ed istituzionali oltre che la valutazione dei “risparmi” che si potrebbero ottenere dalla soppressione delle tre province salentine.
Questi, sono stati quantificati in circa 2 milioni di euro, cifra considerata minimale rispetto alle esigenze e finalità della manovra governativa e inutilmente penalizzante per le attività istituzionali delle stesse province considerate essenziali per il buon funzionamento del sistema delle autonomie locali. A fronte di tale valutazione si riferisce, però, alle sole spese di funzionamento degli organi amministrativi delle tre province ( presidente, Giunta, Consiglieri).
Allo scopo di quantificare la reale economia derivante dalla eliminazione delle Province con contestuale trasferimento delle sue funzioni alle Regioni, vanno, invece, considerate la sommatoria delle spese correnti dei tre Enti tenendo, quindi, acquisite quelle in conto capitale destinate alla realizzazione di investimenti finalizzati allo sviluppo socio-economico dei territori.
Nell’ambito dei lavori condotti dal Cantiere Regione Salento, ho avuto la possibilità di analizzare i rendiconti contabili dei tre Enti certificati per l’anno 2009; da essi risulta che il totale delle spese correnti delle Province di Taranto, Lecce e Brindisi ammonta ad E. 233.847.000 di cui quelle riferite ai soli organi amministrativi è pari ad E. 3.807.000.
Questa è compresa fra le spese sostenute per la funzione amministrativa, gestione e controllo che ammonta ad E. 14.818.000. Inoltre, risulta che la spesa totale del personale dipendente dei tre Enti è pari ad E. 59.338.000 ( circa il 25.5% del totale spese correnti).
In caso di soppressione delle Province salentine, operando soltanto sulle spese correnti della predetta funzione amministrazione, l’economia conseguibile sarebbe, pertanto, pari ad E. 14.818.000. Se a tale dato si aggiunge quello derivante dalle economie possibile dalla riduzione di almeno il 50% delle attuali totali unità impiegate che è pari a 1.690 con un costo unitario medio di E 35.111, l’ulteriore economia ottenibile sarebbe pari ad E. 14.850.000 ( le unità di personale mantenute andrebbero ricollocate in parte fra il personale delle Regioni ed in gran parte in altre amministrazioni ad esempio quella delle attività amministrative della giustizia oggi sottodimensionate, per quelle eccedenti, possono attivarsi gli attuali e multiformi ammortizzatori sociali ).
Infine, tenuto conto che tutte le spese sostenute per le altre funzioni, pari ad E. 174.509.000, svolte oggi dagli Enti verrebbero trasferite alle Regioni e/o ai Comuni di maggiori dimensioni con conseguenti evidenti benefici di spesa derivanti dalla loro aggregazione e dall’ottimizzazione del loro funzionamento oltre che dall’accentramento dei centri di spesa che sono prudenzialmente stimabili in circa 45.000.000 di Euro.
In sostanza, dalla soppressione delle tre province salentine le economie totali realizzabili sarebbero pari ad E. 74.668.000.
09/09/2011
di Umberto Fanuzzi
Cantiere Regione Salento