In questi mesi di partecipazione e condivisione delle idee del Movimento Regione Salento, ho sentito tante critiche che in un paese democratico sono assolutamente accettabili, ma spesso frutto di scarsa informazione e di prese di posizione dettate più da questioni di principio o da pregiudizi che da costruttivi ragionamenti.

La critica più superficiale é stata certamente quella di accostare il Movimento Regione Salento alla Lega Nord, un partito con il quale vi sono (salvo i gravi e ultimi “incidenti di percorso”) molte affinitá di carattere strettamente politico ed amministrativo, penso ad adempio all’idea della riforma federalista, ma dal quale il MRS é fortemente lontano per quanto riguarda l’appartenenza allo Stato Italiano.

L’idea riformista del Movimento non prescinde dall’attaccamento al tricolore, anzi considera l’italianità del Salento, elemento imprescindibile ed irrinunciabile.

Ieri il Senato ha licenziato la legge che prevede che nelle scuole elementari, medie e superiori sarà insegnato l’Inno d’Italia di Goffredo Mameli ed i Parlamentari della Lega hanno vergognosamente manifestato contro tale legge come se si stesse votando per la pena di morte, dando un’immagine sbiadita e senza colori del nostro paese e dell’orgoglio di appartenervi, al di lá del disastro politico in corso.

È proprio questa la differenza tra il Movimento Regione Salento e la Lega: l’amore per la patria, per la nostra Italia.

10/11/2012
di Nicola Flascassovitti
Coordinatore cittadino di Lecce
Movimento Regione Salento


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