“Si, il nuovo centro-destra potrebbe ripartire da “L’Italia chiamò” e rifondarsi, anche perchè altrimenti morirebbe. Mi sembra l’unica cosa possibile, a condizione che, oltre a ripartire da giovani sindaci che governano sulla base del consenso e vogliono le primarie per tutto, si attinga anche da nuove espressioni della società civile, dal mondo delle imprese, dell’associazionismo, del volontariato che hanno già dimostrato avere capacità e sensibilità nelle proprie comunità.
Si discuta di economia, di tasse, di lavoro e sviluppo del Salento, si discuta dei bisogni della gente, di come difendere questa terra, di quale può essere la migliore riforma istituzionale.
L’auspicio è che non sia un imbellettamento di facciata o una questione che riguardi sempre i soliti notabili.
Questo annunciato rinnovamento a noi piace, così come apprezziamo le nuove posizioni di Paolo Perrone molto vicine a quello che diciamo da anni, che abbiamo anche evidenziato a Febbraio al congresso del Pdl e nel corso della campagna elettorale.
Sicuramente ricorderete come noi del MRS abbiamo voluto le primarie e insistito per parteciparvi, abbiamo inserito in agenda parole dimenticate come partecipazione e meritocrazia spesso in contrasto con la gestione clientelare degli incarichi e con il manuale cencelli dei voti. Solo così il Centro destra ha futuro. Però non dovrebbe commettere gli errori del passato chiudendosi in se stesso, preferendo gli yes man a persone di qualità, assecondando sprechi e privilegi, pensando solo alla gestione del potere, perdendo di vista i valori, gli ideali, le riforme e gli interessi dei cittadini. Una nuova gestione rigorosa e virtuosa della cosa pubblica con impegno, passione civile a amore per il proprio territorio”.

06/10/2012
di Ufficio Stampa
Movimento Regione Salento

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