Ancora una volta, le imposizioni. Leggiamo con rammarico la nota con cui una parte dei partiti di centrodestra esige, quasi fosse un dettame divino, un metodo incerto, non regolamentato per legge, affaristico e autoreferenziale quale quello delle primarie, magari sempre in un certo albergo. Uno strumento che ben si addice a pratiche clientelari e alla prevaricazione da parte di minoranze organizzate, con evidenti e già vissute esperienze di inquinamento del voto data la assoluta mancanza di regole e di trasparenza.

Ne’ è dato di sapere quali visioni alternative si stiano concretizzando e personificando in questi partiti che, in tutta evidenza, certificano la loro incapacità di produrre un’offerta politica attraverso una adeguata classe dirigente.

Non è neanche dato sapere chi saranno i protagonisti di questa pantomima delle primarie, ci sono solo dei fantasmi che compaiono e scompaiono dalle pagine dei giornali o nei servizi televisivi.

Le imposizioni dei notabili, incapaci ancora una volta di ascoltare e tradurre il messaggio che i cittadini leccesi hanno dato nelle precedenti consultazioni elettorali sia amministrative che politiche, questa volta non faranno breccia.

Nelle scorse ore abbiamo ascoltato un ragionamento politico dovuto alla caratura di Adriana Poli Bortone: quale donna di enorme esperienza, ha parlato di progetti, di visioni e di programmi, di rinnovamento e futuro, di unione e non di spaccature.

Nessuna altra voce, se non quella di Adriana Poli Bortone, si è alzata dal centrodestra leccese che parlasse dei problemi di questa città che l’esperienza Salvemini ha paralizzato.

Il civismo e il movimentismo, i temi e l’amore per Lecce è oggi al centro del progetto che apre ai partiti e non sempre corollario inutile e da spremere al servizio di altro. Oggi è il civismo che si apre ai partiti, se questi gli riconoscono la straordinaria capacità di interpretare le problematiche della comunità leccese.

Da settimane il Movimento Regione Salento insieme ad associazioni e movimenti cicivi ha intrapreso un percorso che va proprio in questa direzione: il MRS non cerca lo scontro, ma intende costruire percorsi propositivi avendo bene in mente gli errori del passato perché non si ripetano.

L’idea del rinnovamento è quello che noi auspichiamo: un differente modo di fare, un diverso modo di atteggiarsi alla cosa pubblica come esercizio di un servizio a favore del cittadino.

Basta con sistemi chiusi e autoreferenziali, con la finta barzelletta della democrazia e della partecipazione popolare per far scegliere a una piccolissima parte di Leccesi ( chi ha voglia di riservatezza e anonimato non potrà mai partecipare alle primarie) dietro cui celare interessi puramente personalistici.

A questo vecchio modo di fare politica non ci stiamo. Ed è questo il vero rinnovamento. Ma sia chiaro: se qualcuno vuole rompere il centrodestra imponendo la farsa delle primarie , quel qualcuno non è certo il mondo dei movimenti e del civismo.

Gianluca Montinaro

Giulio Serafino

Movimento Regione Salento

Coordinatori provinciale e cittadino Lecce

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