Taranto – 1 ott. Le battaglie ideologiche vanno combattute all’interno degli steccati dei Partiti e dei Movimenti politici, i giovani e le donne che vogliano affacciarsi nella vita politica sono bloccati dalle stanze dei bottoni e dalle segreterie politiche dei Partiti “nazionali”.

In questo momento di crisi economica (vedi Vertenza Ilva), che tutti considerano nazionale, ma soprattutto la mancanza di valori morali ed etici (vedi gli scandali nei Consigli regionali), ritengo doveroso ed opportuno fare delle osservazioni semplici e dirette, i nostri rappresentati istituzionali che ci rappresentano e ci hanno rappresentato in Puglia nel quinquennio 2008-2013 come sono stati scelti ?

In Puglia sono stati eletti 44 deputati e 21 senatori, ben 65 rappresentati del territorio (almeno così dovrebbe essere), ma nel dettaglio, vediamo il “porcellum” chi ha portato in Parlamento: partiamo dalla Camera dei Deputati, le prime anomalie iniziano nel leggere il listino ovviamente “bloccato” del PDL, primo eletto “oriundo” è Antonio Buonfiglio, romano prima Pdl dopo Fli e poi confluito in FareItalia di Ronchi e Urso, scorrendo la lista berlusconiana arriviamo alla sarda-foggiana Gabriella Carlucci, eletta nel Pdl, ma passata armi e bagagli nelle file dell’Udc di Casini, per sentirsi pugliese si è fatta eleggere come Sindaco di Margherita di Savoia, subito dopo Italo Tanoni altro beneficiario del porcellum in salsa berlusconiana, eletto nel Pdl, il deputato di Recanati cambia partito un giorno si e pure l’altro, a tutt’oggi pare faccia parte del sottogruppo dei Liberal Democratici Repubblicani con Daniela Melchiorre, nella lista dei fortunati vincitori di “win for live in Parlamento”, abbiamo un esponente “oriunda” tale Souad Sbai, marocchina inserita in Puglia forse per le similitudini mediterranee della sua terra con la Puglia, ma che certamente con le preferenze non avrebbe preso neanche un voto, ma si sa le vie del Signore sono infinite, continuando troviamo una romana adottata dalla Puglia la deputata Barbara Mannucci, laurea in lettere, a ben 28 anni si è ritrovata sullo scranno di Palazzo Montecitorio come d’incanto senza un curriculum politico degno di nota, ma la chicca più preziosa arriva proprio lo scorso anno con lo scomparsa del deputato di Torricella Pietro Franzoso, chi li subentra? Si proprio lui, Luca D’Alessandro, addetto stampa del Pdl e romano, le comiche delle comiche, in un anno il “nuovo fortunato” deputato non si è visto neanche per un giorno in Terra Ionica, questo perché chi se ne frega, tanto con il Porcellum mi porta Babbo Berlusconi o Bersani in Parlamento.

Una citazione doverosa, ci sono anche pugliesi meno note che diventano deputate per bellezza, Elvira Savino di Castellana Grotte, indagata nel caso Tarantini, nel 2008 per sortilegio si è ritrovata impacchettata nel listino alla Camera PDL.

Ma questo è solo l’inizio, passiamo all’Unione di Centro (UDC), primo degli eletti in Puglia Lorenzo Cesa, romano doc e segretario nazionale del partito, che anziché dimettersi per essere eletto o nominato nel Lazio, si tiene il suo posto pugliese, secondo degli eletti il Prof. Rocco Buttiglione, pugliese d’origine, ma ormai lontano dalla Puglia, che anche lui non si nega un posto da Pugliese Doc, morale della favola gli uddicini pugliesi rimangono a mani vuote, fagocitati dai vertici romani, che vengono eletti in Puglia, ci mancava solo Casini per completare!!! Ma dimenticavo Francesco D’Onofrio, salernitano, era candidato come capolista al Senato, anche lui forestiero, ma il seggio non scatto perché l’Udc non raggiunse l’8% regionale.

Passiamo alla barca PD, chiamasi Partito Democratico, al primo posto il pugliese numero 1, Massimo D’Alema, il baffo più potente in Italia, eletto in Puglia, Alberto Losacco, brindisino, fu messo nel listino dell’allora candidato Premier Veltroni solo perché vicino al partito romano, e non per le sue origini adriatiche, l’avvocato nella Capitale era il responsabile della comunicazione e degli eventi del partito, un bel salto di qualità! Anna Paola Concia, da Avezzano, fu inserita nel listino “bloccato” in quota Ds…

Qui finisce alla Camera dei Deputati, i nominati non pugliesi sono tanti, tantissimi.

Al Senato, la storia non cambia, Veltroni nel 2008 fece l’accordo con i Radicali (Bonino e Pannella), ci poteva mancare un’eletta in Puglia, la fortunata porta il nome di Donatella Poretti, aretina, la senatrice dai capelli rossi, per non farsi mancare niente, nel 2009 De Castro opta per Bruxelles, e chi scatta al suo posto? Il “grande” assessore alla sanità pluri-indagato Alberto Tedesco, leader maximo dei Socialisti Autonomisti in Terra di Puglia, un regalo del PD per le sue perfomance in campo sanitario regionale.

Nel Pdl, viene inserito nel listino al Senato, Luigi Grillo, toscano di Carrara, uscito nelle cronache nazionali per essere l’alterego di Tremonti nel Popolo della Libertà, indagato nel 2006 nell’inchiesta Bancopoli, è condannato in primo grado nel 2011 per la scalata di Bpi ad Antonveneta.

Nella carrellata di nomi che Vi ho elencato dettagliatamente, è chiara un aspetto, nel 2008 abbiamo avuto decine di nominati, decine di nominati “forestieri”, gente che non sapeva dove fosse la Puglia, Noi “elettori-attivi” li abbiamo anche premiati recandoci alle urne con spirito di appartenenza, ma credo che ora sia finita, dovranno chiedere ai loro elettori cosa hanno fatto per la Puglia, dov’erano nella crisi Ilva, dov’erano nelle tantissime vertenze del territorio, dov’erano nella disoccupazione giovanile che imperversa nel nostro territorio, nella Primavera prossima vogliamo sceglierci il nostro deputato, il nostro rappresentante istituzionale, scrivendo sulla scheda il loro nome e cognome, sperando che la “rivoluzione culturale e generazionale” sia definitiva ed improrogabile nei partiti, i giovani, gli under 30-40 devono farsi carico di cambiare questa mentalità medioevale dei leader nazionali, noi vogliamo contare e rinnovare la classe dirigente.

Esempio tangibile di rappresentanza inconcludente nei numeri e negli atti è la Provincia di Taranto, solo tre parlamentari del territorio, dopo la scomparsa di Pietro Franzoso, per una Provincia di circa 600.000 abitanti, non dovrà mai più accadere, è assolutamente da scongiurare avere pochi e così tanto mal rappresentati ionici nel Parlamento della Repubblica Italiana.

La cosa più saggia che dovrebbero fare nell’ultimo scorcio di legislatura è cambiare la legge elettorale rintroducendo le preferenze sulla scheda elettorale, è doveroso, democratico e partecipativo.

Noi giovani, del Sud, del Nord, del Centro, dobbiamo provare a cambiare, a stravolgere i dogmi dei Partiti, con saggezza e idee innovative, mai più parlamentari calati dall’alto, mai più un D’Alessandro che tenga, rimbocchiamoci le maniche e tentiamo la scalata, la gente aspetta fatti concreti e facce nuove e, soprattutto, il poter scegliere il proprio rappresentante del territorio.

Ritengo doveroso fare un appello ai giovani, Noi dobbiamo incalzare sempre di più i rappresentanti dei nostri partiti a vigilare sui comportamenti scorretti e corrotti di pseudo-politici e drasticamente raddrizzare la barra verso un modello democratico totalmente diverso.

05/10/2012
di Gaetano Cuscela
Esecutivo Provinciale di Taranto
“GRANDE SUD”

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