Il Salento avanza un credito importante in materia di accoglienza, ed è quello della dolorosa vicenda albanese. Premi Nobel, campi da golf e nuove scuole, e forse anche un casinò a Lampedusa? Per carità, ben vengano gli interventi a Sud del “carroccio”, ma senza dimenticare chi ha già dato.

Innanzitutto è una questione di “metodo”. O meglio di assenza di metodo. Considerare il Salento come la zona più utile d’Italia solo a corrente alternata.
Poi è anche una questione di “qualità”. Perché la vicenda del campo di Manduria è stata affrontata dal Governo in maniera anomala: un luogo – non luogo senza identità giuridica che è solo un punto di passaggio verso l’Europa che conta. “Qui non vogliamo restare, vogliamo andare in Francia”, dicono gli immigrati. E così li si lascia “fuggire” sotto gli occhi di tutti.

“Fora di ball” questa politica che esaspera gli animi di tutti e provoca il cortocircuito sociale. Un cortocircuito sul quale si innestano come benzina sul fuoco le “visite” elettorali e le relative polemiche.
Se è questa la lettura da dare alle dimissioni di Mantovano e del Sindaco di Manduria, queste ci trovano solidali.
Ma data la totale assenza dell’Europa denunciata dagli esponenti del Governo, dati i contraccolpi già in atto per il nostro territorio che soffre ogni minuto di più, ci aspettiamo che le altre regioni d’Italia si dimostrino realmente solidali. A partire dal territorio barese, visto che i 53 migranti sbarcati a Monopoli sono già stati rimpatriati con tanto di volo Egypt Air.
E allora “fora di ball” ci vada questo leghismo strisciante.

31/03/2011
di Consiglio Direttivo
Movimento Regione Salento

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