Nota del consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani e Presidente MRS:
“La situazione in cui versano i centri diurni per anziani e disabili della provincia di Lecce è molto grave, tanto da metterne a rischio la sopravvivenza e la conseguente erogazione di un servizio irrinunciabile per gli utenti e le loro famiglie.
Si tratta di un problema socio sanitario enorme, che mette a rischio il diritto all’assistenza di una fascia molto debole della popolazione ed il futuro occupazionale di centinaia di operatori dei centri diurni, sospendendo un servizio che la Regione è tenuta a garantire, secondo le modalità previste dai Regolamenti 4/2019 e 5/2019.
Per assicurare il funzionamento dei centri sono stati stanziati specifici fondi a copertura, ma la loro mancata erogazione pone interrogativi legittimi circa l’effettiva destinazione e l’impiego di queste somme. Ci aspettiamo un riscontro chiaro dagli assessori alla Sanità e al Welfare, Lopalco e Barone, nell’audizione che abbiamo richiesto in III Commissione, a confronto con i rappresentanti sindacali delle organizzazioni di categoria.
Messi di fronte all’impossibilità di raggiungere gli obiettivi prefissati dai Regolamenti regionali, anche a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia, i centri diurni della provincia di Lecce sono impantanati in una situazione insostenibile dal punto di vista organizzativo e finanziario.
Vi è poi una condizione di precarietà nella precarietà: quella che riguarda il destino degli educatori socio pedagogici assunti nei centri diurni per bambini e ragazzi disabili a partire dal 2019, per i quali la Regione Puglia non ha previsto un percorso di professionalizzazione che consenta l’acquisizione delle competenze in ambito sanitario necessarie all’inquadramento come educatori socio sanitari. Rischiano pertanto di dover interrompere il rapporto di lavoro intrapreso da ormai tre anni, gettando alle ortiche un’esperienza preziosa e soprattutto privando di un riferimento anche affettivo i bambini e i ragazzi di cui si sono presi cura. La Regione preveda corsi di formazione ad hoc, in modo da permettere agli educatori socio pedagogici di continuare ad operare nei centri diurni, per salvaguardare la qualità e continuità di un assistenza che non è solo sanitaria ma anche profondamente umana”.