“Appare alquanto anomalo che il presidente Vendola, che ha fatto delle primarie e dell’espressione popolare il suo massimo punto di forza, dimostri una forte riluttanza di fronte alla possibilità di istituire una consultazione referendaria sulla costituzione della Regione Salento. Il popolo e la sua sacrosanta volontà non vanno usati ad intermittenza, a seconda del proprio personale interesse o piacere”.
È quanto dichiara il consigliere della Regione Puglia e presidente di “Moderati e Popolari”, Antonio Buccoliero, che torna sulla questione, di stringente attualità, della nascita di una Regione Salento.
“Suona stonato come Vendola – prosegue Buccoliero – che non ha mai perso occasione di cavalcare l’onda riformista, forte di un appoggio popolare, che gli ha consentito, in passato, di fronteggiare e sbaragliare avversari della sua stessa parte politica, dimostri oggi un atteggiamento chiaramente retrogrado e oscurantista di fronte alla possibilità, offerta ai cittadini delle province di Lecce, Brindisi e Taranto, di esprimere il proprio parere sulla possibilità di costituire una Regione Salento. Che quest’opportunità vada a cozzare con gli interessi del Governatore e di una sua crescita politica su scala nazionale? O egli ritiene, forse, che i salentini abbiano l’anello al naso e non siano in grado di esprimere una volontà, che guardi al loro futuro e a quello dei loro figli? Una cosa appare certa: non si possono usare due pesi e due misure, tanto nella vita quanto nella politica. Se la volontà popolare è sacra per le primarie, lo è sicuramente anche in fase referendaria e, se il Salento ha delle legittime aspirazioni, è giusto che gli venga offerta la possibilità di esprimersi in merito.
Personalmente, non posso non apprezzare il lavoro di sensibilizzare portato avanti da alcuni organi d’informazione, che puntano non solo ad informare e a sensibilizzare, ma anche a spronare le coscienze sulla possibilità di essere attivi e propositivi in un cammino che sia di crescita infrastrutturale, politica, economica e culturale a tutti gli effetti. Chi agita lo spauracchio di una deriva campanilistica o separatista intende, in realtà, tarpare le ali alla legittima aspirazione di una terra, che intende davvero misurarsi con le proprie capacità, dando piena attuazione alla sua storia.
E preoccupa, in tal senso, il silenzio assordante del mondo politico, di quei rappresentanti istituzionali, che sprecano parole lusinghiere nei confronti del Salento, salvo poi ricordare, nei fatti concreti, il Tancredi di gattopardiana memoria, quando pensava:”È necessario che tutto cambi, perché tutto rimanga com’è”.
Sono maturi i tempi – conclude Buccoliero – perché si dia anima e sostanza all’aspirazione di una terra ad essere protagonista della sua storia e del suo futuro”.
Il Salentino 17/09/2010